lunedì 1 maggio 2023

La costante presenza dell'angoscia di vivere

 



In Kierkegaard, Dio e` quella convinzione, grazie alla quale, il singolo individuo, puo` sconfiggere la propria angoscia esistenziale, dando, cosi`,  un senso, particolare, e un significato, specifico, all`intera realta`, ad egli circostante, avendo fiducia dell`altro da se`, oltre che del domani che verra`.

Con l`avvento della societa` capitalistica, a fare da sfondo esistenziale, nella vita umana, non e` piu` Dio, ma il denaro e il capitale.

Dio, nella societa` capitalistica, perde, totalmente, di valore, senso e significato; per questa ragione, ad ogni sentimento di speranza, che, nelle epoche storiche precidenti, l`uomo, provava, nel rapporto al mondo, agli altri e alla propria interiorita`, subentra, invece, un sentimento di angoscia, di paura perenne nel domani, mentre la fiducia nell`altro, viene sostituita, dall`idea, terribile, che ogni altro, non e` nient`altro che un` antagonista, un nemico da distruggere, ad ogni costo.

Nell`era del capitale, e della grande finanza, infatti, tutti gli uomini, sono, tra loro, in una, infinita competizione distruttiva: ogni altro, rappresenta, potenzialmente, un ostacolo, pericoloso, alla realizzazione dei propri sogni e obiettivi, quindi, per forza di cose, diventa piu` `utile`, e conveniente,  rimuoverlo dal proprio percorso di vita, piuttosto che aiutarlo in qualche modo.

Nell`epoca del `tutti contro tutti`, e` l`individualismo a prendere piede, determinando un nuovo tipo di societa` umana, mai vista prima nella storia: la societa` nichilista.

Nietzsche, indica con il termine `nichilismo`,  quella, specifica,`volonta` del nulla`, provocata da un atteggiamento di disgusto nei confronti del mondo circostante e della realta` in generale. E` la manifestazione, concreta, della preannunciata `morte di Dio`. E` la specifica situazione dell`uomo moderno, e contemporaneo, che, non credendo piu` nei valori supremi di Dio (in quanto `Dio e` morto`), della verita` e del bene, ne` in un senso e in uno scopo metafisico delle cose, finisce per avvertire, di fronte all`essere, lo sgomento del vuoto e del nulla.

Nei famosi `frammenti postumi`, pubblicati tra il 1887 e il 1888, Nietzsche, in merito al `nichilismo`, scrive che: `manca il fine; manca la risposta al `perche``; tutti i valori supremi si svalorizzano`.

Con l`avvento della seconda rivoluzione industriale, l`uomo, percepisce, nel proprio esistere, che non vi e` alcun obiettivo, possibile, da potere realizzare, e che il `tutto intorno a se``, in realta`, e` `niente`: totalmente vuoto di senso e finto di significato.

Per mezzo di Dio, e della fede, l`uomo, aveva la possibilita` di costruire la propria esistenza, mediante valori, etico-morali, di stampo cristiani, immaginando obiettivi, e scopi ultimi, da potere realizzare concretamente, mentre, oggi, quell`insieme di possibilita`, diventa, per lo stesso, un teatro di paura e angoscia: dove nessuna speranza puo` piu` alleviare quel terribile, devastante, e immobilizzante, dolore esistenziale, che fa da sfondo ad ogni emozione, pensiero e azione umana.

 

Roberto De Vivo


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