domenica 12 febbraio 2023

Blanco a Sanremo: è solo la punta dell'iceberg di una società senza radici

 


Non guardo Sanremo, come non guardo la televisione. E’ una mia, precisa, scelta di vita, scaturita da una personalissima riflessione in merito all’obiettivo (per me, molto, chiaro da tempo) che hanno’ i mezzi di comunicazione di massa’ (conosciuti come ‘mass-media’) nei confronti della società e delle persone che la compongono.

L’obiettivo che hanno questi ‘maledetti’ mezzi di ‘informazione’ (ho messo il termine ‘informazione’ tra virgolette di proposito, giacche’, a mio avviso, è pura propaganda, nella maggior parte dei casi, commerciale e di interesse finanziario, oltre che di ‘motore, generante malessere sociale e fisiologico’), a mio parere, è quello di contribuire alla ‘evidente’ distruzione, e quindi alla fine, di una società, la nostra, le cui radici fondanti, oramai fin troppo lontane, sono il risultato di una solida cultura, costruita in millenni di storia umana, di tradizioni ‘mitologiche’, di valori strutturati, emersi, nel corso dei secoli, dal rapporto tra genti e popoli diversi, le cui relazioni, nel tempo della storia, hanno determinato ‘la visione, che ogni occidentale ha, del mondo’, di pensiero filosofico, oltre che di, ben, e profonde, credenze religiose.

Da tali premesse, voglio, comunque, cercare di fare una riflessione, in merito all’episodio ‘Blanco’, avvenuto a Sanremo.

Pur non vedendo la televisione, ho, mio mal grado, visto il video del’cantante’ (anche questo tra virgolette, giacché, lungi da me, nell’accostare la parola ‘cantante’ ad un tizio simile), che è stato fatto girare, più volte, per mezzi social.

Ora, cosa penso del fatto accaduto, è molto semplice: Blanco, non è nient’altro che la punta dell’’iceberg’, il prodotto ultimo, il prototipo, potremmo dire, ’riassuntivo’ di una generazione di giovani, facenti parte di un’’epoca nuova’ ( quella, appunto, sponsorizzata, esaltata, pubblicizzata, propagandata, dai nostri, attuali, ‘sistemi di comunicazione di massa’) mai vista prima, nella storia, che non ha precedenti, o, metaforicamente parlando, ‘parenti alla lontana’.

Blanco, è uno dei ‘massimi rappresentanti’ (ma come lui ce ne sono tanti altri, come Achille Lauro, I Maneskin, Sfera Ebbasta, e così via…) di quella che io definisco ‘neo società nichilista’: una società senza radici, storia, valori, tradizioni e cultura.

Senza storia, non si ha nemmeno memoria di ciò che si osserva, si fa, si apprendo o si esperisce.

 

 Ogni cosa che avviene, per la ‘neo generazione nichilista’, la si vive nel preciso istante in cui, la stessa, appunto, avviene, nell’immediato presente, decontestualizzandola temporalmente (in quanto manca, totalmente, la storicizzazione degli eventi, e quindi la capacità cognitiva di poterli comprendere realmente, in modo da capirne gli sviluppi avuti nel corso del tempo, e, per effetto causale, avere gli strumenti mentali per cercare di prospettarne i possibili esiti futuri).

L’oblio della memoria (prodotto cognitivo, di una società senza storia), non ha soltanto il ‘merito’( si fa per dire) di generare, ogni volta, nei soggetti, la ‘decontestualizzazione degli eventi vissuti dagli stessi’, ma ha anche quello di  renderli(soprattutto per quanto riguarda le nuove generazioni) dei veri e propri ‘automi’: contenitori chiusi, isolati dal contesto ambientale, sociale, scolastico, familiare, collegiale, amorevole e amichevole, in cui vivono, rendendoli, completamente, passivi alla vita che scorre loro davanti, ogni giorno, vuota di senso e significato esistenziale.

Nulla ha più alcun senso, per questa generazione di persone: tutto è insignificante, dunque superficiale e senza valore.

Ogni evento, dunque, nel momento in cui si presenta al cospetto dell’attuale generazione giovanile, lo si vive, senza ricordo, percependolo, ogni volta, come fosse la prima volta, non avendo modo alcuno di poterlo contestualizzare con eventi simili, già vissuti prima, giacchè, nella società nichilista, non esiste alcun ‘prima’ e alcun ‘poi’.

Oltre al nulla della storia, a caratterizzare la società attuale, sono, come ho già scritto sopra, l’annientamento dei valori, della cultura e delle tradizioni.

E’ chiaro, credo, che una società senza radici e storia, di conseguenza, è una società senza alcun tipo di valore e tradizione.

I valori, infatti, ci vengono trasmessi, nel tempo, da un passato: ma, come si è appena esposto, nella società nichilista, non esistendo più ne tempo ne storia, non esistono, neppure, valori e tradizioni.

Senza, storia (che è ricordo di ciò che stato, per comprendere ciò che si è, allo scopo di far crescere e manifestare ciò che siamo interiormente), non si ha memoria, dunque ricordo: e senza ricordo, non si hanno valori e tradizioni sociali.

Una società senza valori e tradizioni, è una società senza alcuna regola: sociale o comportamentale che sia. Non si ha più, nemmeno, la capacità di potere comprendere come ‘doversi comportare in una determinata situazione’: in quanto, non si ha alcun ricordo, di alcuna situazione avvenuta prima, o, addirittura, durante.

Quindi, in definitiva, come reagisce un essere umano, di questa generazione, rispetto agli stimoli che riceve dall’ambiente esterno? La risposta è, anche qui, alquanto scontata: reagisce in maniera impulsiva, istintiva, aggressiva, quasi animalesca, in modo, totalmente, apatico e distruttivo, giacchè, per natura, come in ogni animale ( e noi siamo animali, anche se evoluti?) , ciò che è di vitale priorità, al fine dell’azione, è l’affermazione di sé e della propria sopravvivenza, anche se questa, ha come effetto, la distruzione di ciò che sta intorno.

Tutto questo, ovviamente, avviene, nel profondo delle persone, in una dimensione, completamente, inconscia, incospapevole e automatica.

Questa è, a grandi linee, la società di oggi: e Blanco, a Sanremo, l’ha rappresentata in modo esemplare: quasi pittoresco!

Roberto De Vivo

Nessun commento:

Posta un commento