giovedì 24 novembre 2011

Primieri sulla Riforma Endoregionale dell'Umbria


Alla vigilia della discussione della legge di riforma endoregionale che prevede il riordino e la semplificazione degli enti e organismi nel territorio regionale dell’azione amministrativa, una prima osservazione va fatta sul fronte della possibile abrogazione dei Consorzi. Secondo i comitati abolizionisti è possibile da un punto di vista giuridico procedere con la soppressione dei Consorzi in quanto ciò è consentito dall’accordo di programma Stato – Regioni del 2008. Inoltre, la scelta troverebbe una chiara giustificazione in un momento caratterizzato dalle riforme.
D’altra parte, la costituenda Agenzia forestale regionale potrebbe avere assegnate le competenze di tutela idrogeologica, nonché vedere attribuito il personale dei Consorzi. Sotto quest’ultimo aspetto non vi sarebbero problemi, essendo il contratto dei dipendenti equiparato ai forestali. Quindi non è eccepibile alcuna incompatibilità.
In ogni caso, seppure favorevoli all’unificazione dei tre Consorzi in uno, con risparmi evidenti, i Comitati ritengono chela Regionedebba assegnare le funzioni in materia di tutela idrogeologica all’Agenzia forestale in modo di avere un unico Ente che interviene su tutto il territorio regionale. Ciò, naturalmente, comporterebbe anche il ripristino di un’equità fiscale purtroppo calpestata in questi anni di gestione da parte dei Consorzi, che tassano soltanto una parte dei cittadini umbri. In pratica, se il legislatore regionale volesse mantenere i consorzi, può attribuire agli stessi la competenza di alcuni servizi per l’agricoltura come l’irrigazione da far pagare a chi effettivamente usufruisce del servizio.
A tale proposito ritengo che sarebbe considerata un’ennesima presa in giro dei cittadini il rinvio della riforma riguardante i Consorzi, che verrebbe considerata come incapacità della politica di affrontare i problemi della regione. Per questo non concepiamo l’atteggiamento delle associazioni di categoria che con le loro richieste di rinvio dimostrano di non voler fare gli interessi della categoria ma soltanto di una minoranza degli associati che, peraltro, sono i grandi proprietari terrieri che beneficiano della riduzione del contributo, venendo questo spalmato su una moltitudine di cittadini che non ricevono vantaggi dal Consorzio.
Stessa considerazione critica si ha nei confronti di quelle forze politiche che avallano un eventuale rinvio della discussione della legge di riforma da anni attesa dalla collettività di piccoli proprietari. Attendiamo l’esito della decisione della commissione consiliare, mantenendo alta l’attenzione e pronti ad ogni iniziativa.
Todi, 24 novembre 2013
Moreno Primieri - Presidente del Comitato Tuderte

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