giovedì 24 novembre 2011

Epifani risponde alla cgil


A prescindere che la questione è stata affrontata dai gruppi di Maggioranza PDL e Fiamma, non si capisce l’alzata di scudi della Cgil tuderte e non si capisce perché se la prenda con me. Anche il Consigliere regionale Monni si è interessato della questione. Perché, allora, attaccare Epifani? Ah, già, il segretario di questo sindacato è Ferracchiati che non nutre certo simpatia per il sottoscritto. Non sono uno che è vissuto in guanti bianchi. Ho, senza strafare, lavorato sempre nella mia vita e sono dunque un lavoratore in pensione. Perché dovrei avercela con i lavoratori e limitare i loro diritti? Invece di cercare di farmi apparire come affossatore delle istanze della classe operaia, il sindacato avrebbe dovuto analizzare la vicenda ed andare alla ricerca della verità. Non può essere accaduto che gli operai siano stati “costretti” a questo incontro elettorale? Orario o fuori orario? Il problema investe una questione di trasparenza e correttezza, quando, come protagonista, c’è un signore che si candita a Sindaco della Città. Lo Statuto dei lavoratori? Ma che va farfugliando Ferracchiati? Stia tranquillo che nessuno ha attentato a detto statuto ma qualcun altro, ai vertici della Gesenu, non ha tenuto un comportato, aziendalmente corretto, così come l’azione di Rossini non è stata politicamente corretta.

Mario Epifani

1 commento:

  1. Caspita ma ‘sto Ferracchiati è come il giovedì: sta dappertutto. Se fossero ancora vivi Amurri e Verde scriverebbero questo sillogismo:
    Ferracchiati sta dappertutto come il giovedì.
    Giovedì, gnocchi.
    Ferracchaiti è uno gnocco!.
    E’ una fortuna per Ferracchiati che Amurri e Verde siano defunti.
    Luigi Bigaroni

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