lunedì 12 novembre 2018

Casapound? L'ipocrisia fatta partito!

Casapound si rimangia dieci anni di battaglie della destra tuderte per l'unificazione degli enti. Questo quello che emerge dalla conferenza stampa tenuta dagli esponenti del partito che sostiene l'attuale maggioranza e che non possiamo non sottolineare. Al di là delle valutazioni di merito su impegni per i quali siamo ancora alla fase di "promesse", vedi la consulta delle frazioni ed il baratto amministrativo, quello che colpisce è il totale ribaltamento di posizione su una delle storiche battaglie della destra locale. Per anni abbiamo assistito a iniziative, proclami, documenti e atti amministrativi ( firmati e condivisi anche da alcuni degli attuali amministratori) sulla necessità e l'opportunità di unificare Etab e Veralli Cortesi. Anni di battaglie ed impegni giustificati dalla necessità di razionalizzare le spese, ridurre i costi ed efficentare i servizi. Evidentemente quelle battaglie, per la destra, nelle sue varie declinazioni e sigle, sono state solamente strumentalizzazioni politiche. Evidentemente quelle posizioni erano state sostenute da argomentazioni deboli che, una volta al governo delle città, ci si è accorti di non poter sostenere. Atteggiamento che non stupisce, se si pensa alle focose battaglie sul depuratore cittadino, di cui, stranamente, non si parla più, del centro commerciale di Ponterio, tanto osteggiato e poi approvato grazie al numero legale retto da Casapound, alla tassa di soggiorno e alla chiusura del seggio elettorale di Duesanti, apparentemente non volute ma digerite,  pur di rimanere in maggioranza. Per non parlare del Todi Festival, che Casapound voleva chiudere e su cui sono stati messi più soldi. Diceva Almirante, la destra o è coraggio o non è.  Purtroppo a Todi è chiaro che non è.

Roberto De Vivo
Todi Civica

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