sabato 7 aprile 2018

Siamo noi a non voler cambiare sul serio!

In questo paese si può davvero cambiare e progredire: tutto dipende da noi italiani, se abbiamo la reale volontà di farlo. Se ci riflettiamo bene quest’anti-volontà di cambiare la nostra condizione attuale si manifesta anche nella nostra quotidianità. Il più delle volte rimandiamo ciò che possiamo fare benissimo oggi. Diciamo a domani, invece di cogliere ciò che ci si presenta al momento. Crediamo che le situazioni, le persone, siano immutabili, immortali, senza comprendere c...he, invece, il tempo scorre e i rimpianti, alla fine, arrivano come nodi al pettine. Noi siamo così: siamo italiani e il cambiamento ci angoscia! Silvio Berlusconi rappresenta l’italianità al massimo livello. Anche lui vuole cambiare per non cambiare concretamente nulla! Ha governato il paese per ben quattro volte, con gli stessi programmi elettorali: tutte le volte si è presentato nei talk show con ottimismo, diminuzione delle tasse, aumento della qualità della vita degli italiani e firme di garanzia! Siamo un paese cambiato? Siamo migliorati nel tempo? Eppure, lui ha avuto realmente la possibilità di cambiare l’Italia: ricordo che tempo fa aveva, in Parlamento, una maggioranza politica tra le più grandi della storia repubblicana italiana! L’Italia però non è mai andata avanti, anzi è tornata ai tempi della pietra: abbiamo il debito pubblico tra i più alti al mondo, una tassazione da brividi, una disoccupazione giovanile tragica, imprese che chiudono ogni giorno, la povertà assoluta in continuo aumento, l’età pensionabile pure, mentre i bambini non nascono e i giovani si uccidono (400 suicidi l’anno secondo l’ISTAT)! Nonostante ciò si continua a parlare di Destra e Sinistra! Si continua a votare Berlusconi (il 37% degli italiani ha votato la coalizione da lui sponsorizzata e guidata)! No, noi non vogliamo davvero cambiare: questo dobbiamo dirlo apertamente! Non cambieremo mai e per via di questo siamo destinati all’estinzione! Darwin ci insegna che se non si cambia si muore: ed è quello che faremo, purtroppo!

Roberto De Vivo

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