“Sally” di
Vasco Rossi è uno dei miei testi musicali preferiti. Nato nel 1996, racconta la
storia di una ragazza, Sally appunto, che ha completamente perso l’interesse di
vivere la propria vita: “Non guarda per terra”, “non ha più voglia di fare la
guerra”, sono queste le prime frasi del testo, che il cantante usa per descrivere
il momento esistenziale della donna. Sally ha affrontato molte situazioni
dolorose, sulla propria pelle, “Sally ha già visto che cosa gli può crollare
addosso”.
Sicuramente
Vasco, nel descrivere così accuratamente la vita di questa donna deve averla conosciuta,
direttamente, oppure, Sally, rappresenta una metafora dello stesso cantautore:
insomma una delle due, una terza strada non è assolutamente possibile.
Verso la
parte finale del testo, Vasco dà una soluzione “motivazionale” alla donna per
cercare di andare avanti nonostante tutto e tutti: “Vivere ogni momento con
ogni suo turbamento. Come se fosse l’ultimo”.
Straordinario
come concetto, prettamente Nietzschiano: Vivere ogni momento della nostra vita
come se non avesse alcuna dimensione temporale, come se quell’istante fosse l’ultimo,
quello decisivo, della nostra esistenza. Come lo vivremmo? Chiaramente la
domanda è assolutamente retorica: lo vivremmo al massimo delle nostre attese e
possibilità! Chiaro!
Un testo
unico, straordinario, pieno di significato ed energia vitale, oltre che
emozionale.
Termina il
testo con le frasi: “Forse era giusto così”, “forse ma forse ma sì!”. E’
chiaramente coinvolto dalla vicenda della donna al punto di immedesimarsi: si
comprende dalla frase “forse ma forse ma sì!”.
E con questa
mia analisi testuale vi lascio. Ciao amici. Ascoltatela stasera. Ne vale la
pena.
Roberto De Vivo
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