venerdì 16 marzo 2012

Salviamo i nostri Marò


Sono in piena sintonia con quanto afferma, in questo comunicato, il Vicesindaco Moreno Primieri, nei confronti dei nostri Marò in India, avendo fatto mia anche l’iniziativa della Marina militare. Dobbiamo dare un segnale chiaro e forte, cosa che fino ad oggi non è stato fatto da parte del governo e della politica tutta. Ci deve essere anche il coinvolgimento delle amministrazioni locali e della Regione Umbria, che non ha ancora aderito a riguardo di tale evento, in maniera ufficiale, a nessun tipo di iniziativa.


Voglio esprimere tutta la mia solidarietà ai Marò italiani ingiustamente detenuti in India.

La vicenda, ormai tristemente nota alle cronache internazionali, risale al 15 febbraio, quando il Maresciallo Massimiliano Latorre e il Sergente Salvatore Gaglione, appartenenti al Reggimento San Marco della Marina Militare e di istanza sulla petroliera italiana “Enrica Lexie” con il compito di salvaguardare il natante dagli attacchi dei pirati, sono stati sottoposti a fermo di polizia da parte delle autorità indiane in quanto ritenuti responsabili della morte di due pescatori indiani nell’ambito di un conflitto a fuoco avvenuto nel Mar Arabico e scaturito dalla repentina azione di avvicinamento dell’imbarcazione di questi ultimi alla predetta petroliera.
Fin dall'inizio è stato sostenuto che i nostri militari hanno agito nell’ambito delle acque internazionali e, quindi, al di fuori dello spazio marino di competenza delle autorità indiane.
Pertanto, in base al diritto internazionale, l’accertamento dei fatti e delle presunte responsabilità del Maresciallo Latorre e del Sergente Girone possono essere verificati esclusivamente dall’Autorità Giurisdizionale Italiana e non dall’Autorità Indiana che, invece, è del tutto incompetente a svolgere qualsiasi attività di indagine e non ha ha legittimità a restringere la libertà personale dei nostri militari in violazione della normativa internazionale.
Ritengo l'atteggiamento tenuto dalle autorità indiane un'offesa all’onore e al rispetto che devono essere riconosciuti ai due marò in qualità di rappresentanti dello Stato Italiano e voglio esprimere  ammirazione per la straordinaria dignità dei nostri compatrioti sottoposti ad una dura ed angosciante prova.
Per tale motivo ho proposto l'esposizione di uno striscione da appendere fuori dei palazzi comunali da mantenere in vista fino alla soluzione del problema.
L'auspicio è che le forze politiche non siano condizionate da divisioni o steccati ideologici e che il Governo nazionale a tutti i livelli e con tutti i mezzi utili esiga l'immediata restituzione dei nostri marò, rivendicando il nostro diritto di giudicarli, qualora ne ricorrano i presupposti, secondo le nostre leggi e con i nostri Tribunali per una vicenda comunque avvenuta sotto la nostra bandiera.

Il Vicesindaco
Moreno Primieri

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