La semplice riduzione a 17 euro della tassa del Consorzio di
Bonifica è solo un palliativo che non può risolvere il problema della disparità
di trattamento che esiste nella nostra regione in materia di sicurezza
idraulica ed ambientale. Infatti, continueranno ad esserci cittadini che pur
dovendo avere assicurata la tutela idrogeologica saranno trattati in maniera
diversa sul fronte dei tributi.
I
comitati attendono quindi che la Regione mantenga l'impegno di affrontare con
legge regionale la questione delle competenze nelle prossime settimane e
comunque entro i 60 giorni indicati nella legge di riforma ed istitutiva
dell'Agenzia di forestazione.
Disapproviamo, inoltre, l'atteggiamento tenuto dal Consorzio che
alla proposta di richiedere il pagamento soltanto per importi superiori a 17
euro di tassa (ora si arrivava oltre i 10 con gli accessori) minaccia la
Regione di dover intervenire con oltre 20 milioni di euro per fronteggiare gli
eventuali ammanchi.
Dal
momento che, anche quelli che ogni anno vanno a rimpinguare le casse del
Consorzio di Bonifica, sono soldi pubblici gli esponenti dell'Ente dovrebbero
riflettere prima di lanciare tali anatemi.
Oggi la difficile condizione della finanza pubblica impone scelte
rigorose per l’eliminazione delle spese inutili derivanti dalla sovrapposizione
di enti e strutture che esercitano le funzioni che possono essere attribuite
agli enti territoriali, concentrando le risorse finanziarie pubbliche in modo
razionale nei settori più importanti sotto il profilo dello sviluppo economico,
sociale e civile del Paese.
L’attuazione
della riforma costituzionale del 2001 derivante dall’approvazione della legge
delega sul federalismo fiscale impone una coerente individuazione delle
funzioni fondamentali dei Comuni, delle Province e delle Città metropolitane e
un profondo ripensamento dell’adeguatezza dimensionale di ogni livello di
governo affinché le istituzioni territoriali possano esercitare effettivamente
le loro funzioni in autonomia e responsabilità. Pertanto, la scelta di rafforzare
le istituzioni territoriali previste dalla Costituzione impone al legislatore
statale e regionale di sopprimere gli enti e le strutture decentrate che non
hanno una diretta legittimazione democratica. Queste strutture costituiscono il
vero costo nascosto dell’amministrazione e della politica. Le inchieste di
stampa e le analisi di diversi organismi di studio hanno posto in evidenza, al
di là delle deviazioni e degli sperperi, come in ogni caso tutto ciò
costituisca un fattore di aggravio di spesa, confusione nella ripartizione dei
ruoli e delle funzioni e di aumento della pressione fiscale complessiva.
Analizzando i bilanci di queste strutture è evidente come la gran parte dei
fondi sia destinata alle spese di funzionamento e solo una minima parte sia ridistribuita
ai cittadini, sotto forma di servizi e di opere pubbliche.
I
Comitati ritengono giunto il tempo di sfoltire drasticamente un’ampia serie di
organismi ed enti decentrati che esercitano funzioni a livello territoriale,
come i consorzi di bonifica.
Todi,
27 febbraio 2012
Per il Comitato
Abolizionista Tuderte
Moreno Primieri
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