Articolo risalente
al 29/11/2016, pochi mesi fa. Questa è la coerenza dei partiti e dei politici
che li rappresentano! Leggete e meditate. L’11 giugno non votare i partiti.
Vota per Todi.
“… La coalizione è talmente inconsistente che la maggioranza
al governo della città non è stata più in grado nemmeno
di rinnovare i due enti Enti principali nonostante le dimissioni di ben tre
consiglieri.
Nel primo caso occorre costruire una
coalizione seria, che non faccia la fine di quella passata e che consenta di
governare seriamente la città.
In questi anni abbiamo risposto, ma
avremmo potuto e dovuto fare di più.
Pensiamo, ad esempio a quanto
accaduto con il raddoppio delle aliquote Irpef. La
carenza di una seria programmazione politica per l’utilizzo delle sempre più
esigue risorse, accompagnata da una insufficiente capacità di comunicazione con
i Gruppi consiliari, in particolare con quello del Partito Democratico, ha
determinato grandi difficoltà nell’affrontare e comprendere i problemi e
prodotto soluzioni spesso frettolose, quasi sempre indicate come unica via di
uscita e pagate a caro prezzo nei confronti della percezione della cittadinanza.
L’assoluta assenza di condivisione delle scelte nella costruzione del bilancio
della città ha determinato la proposta di pacchetti preconfezionati che non
potevano essere modificati se non rischiando di mandare in fallimento l’ente da
noi governato.
Al contrario, l’atteggiamento di
Sindaco e Giunta rappresentano il grande limite che ha determinato la
perdita dell’entusiasmo e dello spirito di squadra che hanno fatto vincente il
progetto del Partito Democratico e della coalizione a sostegno di Carlo Rossini
Sindaco.
Inutile poi negare l’esigenza di un progetto culturale
inclusivo, serio, partecipato e lungimirante. E’ giunto il momento di trovare
risposte ad annose questioni irrisolte da anni: ha
senso continuare a investire sul Todi Festival? Se si, con quale formula? Quali
sono le strade per rendere efficaci gli investimenti per il Todi Tango Festival
o per Todi Appy Days? Cosa pensiamo del mancato rinnovo di manifestazioni molto
amate dalla cittadinanza come Carnevalandia e le Mongolfiere?
Gran parte della periferia della città e delle frazioni sono state trascurate, testimoniando una
mancanza di programmazione e un tradimento del mandato
elettorale.
Abbiamo mancato totalmente nella
costruzione di una nuova identità della Città che non poteva prescindere
da elementi di conoscenza acquisibili solo attraverso una ripresa del senso di
comunità, della partecipazione e dell’inclusività. Abbiamo disatteso tutte le
aspettative dei nostri elettori. E’ evidente che l’ascolto come elemento di
comunicazione tout court non serve a nulla.
Abbiamo promesso partecipazione sui
vari temi, facendo ricorso anche all’uso di questionari e referendum. Perché,
pur essendo stato richiesto in più occasioni, non lo abbiamo fatto?
Perché non lo abbiamo fatto sul
depuratore, ad esempio? Anche su questo tema si è taciuto abbastanza ed
è arrivato il momento che ognuno dica la sua opinione. Perché
si è scelta la strada della decisione e della gestione solitaria? Perché non
abbiamo accettato il confronto con i cittadini?...”
Marco
Battistini, Simone Maria Berrettoni, Massimiliano Gioffrè, Emirjona Gjeka, Luca
Marinelli, Chiara Pepi, Daniele Polverini, Manuel Valentini e Andrea Vannini
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