Fare Ambiente,
associazione ecologista europea, presente anche in Umbria,
ha ricordato, come in
altre regioni d’Italia la data del 21 marzo,
nel corso della quale sono stati piantati gli alberi in zone che ne
hanno visto la scomparsa. Il coordinatore provinciale dell’associazione Roberto
De Vivo ha partecipato a varie
iniziative collegate all’educazione ambientale, iniziative che si sono svolte in vari territori della
regione, tra cui Foligno, Perugia e
Todi. Accompagnato da alcuni iscritti, De Vivo ha piantato pini, cipressi e querce con lo scopo di
ricreare un habitat tradizionale purtroppo scomparso a causa dei disboscamenti indiscriminati. L’occasione ha
coinvolto decine di giovani e molti iscritti a “ Fare Ambiente “, ed ha
permesso di sensibilizzare le comunità sull’opportunità
dell’insegnamento dell’educazione ambientale nelle scuole. La campagna
organizzata da “ Fare Ambiente “ ha dato l’opportunità di far conoscere la nuova normativa sul verde
pubblico ( Legge n.10 del 14 gennaio 2013). “ Certamente la nostra azione non si fermerà e
non sarà incentrata solo su iniziative come questa della sensibilizzazione
verso il patrimonio boschivo, ma proseguirà verso tutte quelle anomalie che
caratterizzano l’habitat in cui viviamo. L’Umbria, ha proseguito Roberto De
Vivo, continua ad essere considerata una regione verde, eppure tanti sono i
fenomeni che alterano la qualità della vita e deturpano l’ambiente: il perenne
inquinamento del Tevere, le discariche abusive, l’inquinamento atmosferico
prodotto in alcuni centri, come Perugia e Terni, dalle polveri sottili, la
mancata bonifica di ruscelli, torrenti e fossi da parte di entità consortili la
cui utilità l’opinione pubblica umbra contesta da anni”. A livello provinciale
Fare Ambiente presenterà entro il mese di aprile l’organigramma del direttivo,
tendente a coinvolgere molti giovani nonché cittadini interessati a tutelare la
qualità della vita. L’associazione controllerà anche l’operato di quegli enti
pubblici preposti alla salvaguardia dell’ambiente, affinché non ci siano
intimidazioni volte a limitarne l’operatività.
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