Un ottimo libro che si legge con apprensione, tristezza su quello che ha vissuto l’Italia, senso di impotenza.
Questa la doverosa premessa per illustrare il libro Mani Bucate, scritto da Marco Cobianchi, giornalista che si occupa di economia da circa vent'anni. Mani Bucate, toglie il velo che nasconde gli sperperi di denaro pubblico e dice ai lettori dove finiscono i soldi dei contribuenti. Il sottotitolo, l'orgia degli aiuti pubblici alle imprese private, spiega già la direzione che prende l'inchiesta di Cobianchi. E' di fatto la prima inchiesta che sia mai stata realizzata su come le imprese private vengano mantenute dallo stato attraverso una serie di strumenti di sostegno quali finanziamenti a fondo perduto, sgravi fiscali, incentivi e contributi. L'autore spiega come funziona il capitalismo "all'italiana", dove le imprese non competono tra loro in un libero mercato, ma vivono in una situazione non ben definita in cui le aziende sono un po' pubbliche e un po' private e dove le responsabilità dei fallimenti non si capisce se dipendano dall'iniziativa del privato o dall'insufficienza dei sostegni provenienti dal pubblico. C'era un progetto di rilancio dell'economia italiana attraverso finanziamenti pubblici. L'intenzione era quella di aumentare l'occupazione al sud e industrializzare la Sardegna , invece, a causa degli sperperi, i soldi pubblici non sono serviti a nulla. E ancora, il metodo che utlizza la Fiat per ottenere soldi pubblici al fine di restare in Italia, i pagamenti alla Ryanair effettuati dalla regione Sardegna e di come le imprese della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ricevano milioni ogni anno. Tutti i settori industriali sono stati finanziati dallo Stato. Mani bucate di Marco Cobianchi racconta il sistema corrotto e inefficiente che sposta ingenti quantità di soldi pubblici verso aziende private che non sono in grado di farle fruttare, una pioggia di denaro che, invece di rilanciare l'economia, finisce spesso nelle mani della criminalità organizzata. “ Questa Italia, quella della concertazione per guardare ognuno alla propria bottega “ è l’Italia che non ci piace ! L’autore del libro di cui si parla, sarà presto anche in Umbria. Attraverso il blog daremo l’avviso del luogo dove si terrà l’incontro.
Roberto De Vivo
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